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Le creature mostruose più riuscite della storia del cinema

Da piccoli omini verdi a creature colossali dalle forme più bizzarre, i mostri hanno fatto capolino sugli schermi di tutto il mondo, diventando protagonisti di avventure terrificanti, invasioni epiche e incontri ravvicinati di ogni tipo.


Ma chi sono i più particolari tra questi esseri fantastici? E come sono stati realizzati? In questo articolo esploreremo le creature mostruose più riuscite della storia del cinema, raccontando curiosità e aneddoti sulla loro creazione. Preparatevi a un viaggio tra effetti speciali, make-up stravagante e tanto altro, perché l’universo cinematografico è un posto dove tutto può succedere!



1.ALIEN

Iniziamo con un classico del cinema di fantascienza moderno. Lo Xenomorfo è probabilmente l'alieno più iconico nell'immaginario cinematrografico collettivo.                 Ridley Scott, durante la fase di design, fu affascinato dal libro "Necronomicon" di Hans Ruedi Giger, in particolare dal dipinto "Necronom IV", rappresentante un essere molto simile al noto alieno. Scott ammirò tanto queste opere da volerle utilizzare come base per l’aspetto dell’alieno, sebbene lo stesso Giger proponesse di creare un design completamente nuovo. 


Scott decise che l'alieno adulto sarebbe stato interpretato da un uomo in costume. Inizialmente provò con acrobati circensi e diversi attori, ma nessuno risultò abbastanza spaventoso. Alla fine, optò per qualcuno di estremamente alto, scegliendo l'attore nigeriano Bolaji Badejo, che partecipò a corsi di "tajiquan" per imparare a muoversi lentamente e in modo inquietante. Giger modificò la creatura di "Necronom IV", aggiungendo tratti umani e la celebre bocca retrattile. Decise inoltre di lasciarla senza occhi per aumentare il fattore di paura. Grazie alla creatività e all'occhio ben attento di Scott, nacque una delle creature più iconiche della storia del cinema.









2.THE THING

Un gruppo di scienziati rimane bloccato in una base in Alaska mentre una creatura aliena si nasconde tra di loro. "The Thing", diretto da John Carpenter, è uno dei film con gli effetti speciali più complessi e terrificanti della storia del cinema. Il tecnico degli effetti speciali Rob Bottin subì un esaurimento nervoso a causa dell'enorme quantità di lavoro. Ogni effetto e movimento delle creature fu realizzato manualmente da Bottin e dalla sua squadra, che lavorarono giorno e notte per sperimentare tecniche e materiali innovativi che andassero oltre i limiti delle tecnologie dell’epoca. Il risultato finale combinava animatronic e statue modellate a mano.


Per gli effetti gore, Bottin propose di usare veri organi animali presi da una macelleria, ma Carpenter rifiutò per via dell'odore. Bottin allora utilizzò una miscela di gomma da masticare riscaldata, marmellata, altri cibi addensanti e materiali sintetici come gomma, vetroresina e schiuma di lattice. Anche Kurt Russell rischiò di ferirsi durante una scena con la dinamite, poiché si posizionò troppo vicino all'esplosione, restituendo al pubblico un'espressione di terrore genuina.


Grazie al suo lavoro in "The Thing", Rob Bottin ottenne una candidatura ai Saturn Award per i migliori effetti speciali, diventando uno dei tecnici più apprezzati di Hollywood.acconta le gesta di un serial killer interpretato in modo eccellente da Matt Dillon.









3. MAN IN BLACK

Rick Baker, il celebre artista degli effetti speciali, ha guidato il team nella creazione delle creature di "Men in Black", dando vita a una immensa varietà di alieni che hanno affascinato il pubblico. Gli effetti digitali hanno svolto un ruolo cruciale nella creazione di alieni complessi come Edgar il Blatto. La creatura, che si mimetizza in un uomo indossandone la pelle, è stata realizzata con una combinazione di animatronica e CGI. Vincent D'Onofrio, nel ruolo di Edgar, ha fornito una performance fisica distorta, amplificata digitalmente per mostrare i movimenti innaturali dell'alieno sotto la pelle umana. Frank il Carlino, un alieno dissimulato da cane, e gli Worm Guys, creature alte e sottili amanti del caffè, sono tra gli alieni più memorabili. Frank è stato interpretato da un vero carlino, con aggiunte digitali per le scene in cui parla, mentre gli Worm Guys sono stati creati completamente in CGI per movimenti fluidi ed espressivi. Jeebs, il proprietario del banco dei pegni, può rigenerare la testa dopo che questa viene sparata via, un effetto ottenuto combinando protesi, animatronica e CGI per una rigenerazione in tempo reale. Grazie alla maestria di Rick Baker e al suo team, "Men in Black" ci ha regalato un universo alieno incredibilmente ricco e variegato, che continua a stupire e divertire spettatori di tutte le età.











4.NOPE

Critica sociale, ottima recitazione e effetti speciali sorprendenti distinguono “Nope” di Jordane Pelè, uscito nelle sale nel 2022, con gli effetti speciali sotto la guida dei tecnici Scott R Fisher e Guillaume Rocheron. Ispirato dal minimalismo degli “angeli” esseri mostruosi dell’anime Evangelion, Pelè, ha in una mente una creatura asettica, priva di caratteristiche e che si ispirasse al mondo animale. Ai tecnici degli effetti speciali viene chiesta un l’impresa ardua di realizzare una creatura minimalista che allo stesso tempo potesse risultare reale e soprattutto funzionale. Il risultato fu Jean Jacket!                            

L’idea base era quella di un essere la cui unica funzione era quella di fluttuare nel vento, ispirati anche dal movimento circolare della gonna di Marilyn Monroe. Uno degli animali che aiutarono a progettare il movimento dell’alieno è il “Dollaro di Sabbia”, il cui fluttuare nella sabbia proietta una forma circolare. Ciò che venne fuori fu una creatura dal design interamente funzionale: la pelle, a cui venne aggiunta una texture simile al tessuto, è stata pensata come una superficie abbastanza leggera da cavalcare il vento, la forma “aperta” è costituita da un cervello collegato a delle vele in modo da direzionarsi. L’animazione di tutte le parti a permesso la creazione di uno degli esseri più originali degli ultimi anni.









5.SHAPE OF WATER

Doug Jones è diventato un attore di fiducia per Guillermo del Toro, recitando in ben sei delle sue opere. La loro collaborazione è iniziata nel 1997 con "Mimic”. Nell’acclamato film “The Shape of Water”, è apparso irriconoscibile nel ruolo dell’Uomo Anfibio.


Del Toro ha lavorato con Mike Hill per creare un mostro traendo ispirazione dalla creatura del famoso film degli anni 50 “Il mostro della laguna nera”. L’Uomo Anfibio è stato progettato specificatamente per non apparire troppo spaventoso, in modo che il pubblico potesse empatizzare più facilmente con la creatura. Doug Jones ha dovuto indossare un elaborato costume di gomma e lattice che richiedeva ogni giorno diverse ore per essere applicato. Il costume e l’eccellente lavoro nel trucco hanno permesso all’attore di poter esprimere ogni sfumatura delle emozioni del suo personaggio, il che è stato fondamentale per la riuscita del film, data l’assenza di battute.


Jones ha lavorato molto col regista per sviluppare la camminata, la postura e i minimi gesti dell’Uomo Anfibio cercando di ottenere una presenza unica sullo schermo. Tuttavia sebbene il costume fosse pratico, alcuni elementi sono stati migliorati con l’utilizzo della CGI. Ad esempio, gli occhi della creatura sono stati animati digitalmente per aumentare l’espressività e le parti del corpo che dovevano muoversi sono state create usando una combinazione di effetti pratici e digitali. Guillermo del Toro ha una profonda passione per i mostri e le creature fantastiche, vedendoli spesso come figure tragiche e fraintese. Questo amore si riflette nell'attenzione ai dettagli e nella profonda empatia trasmessa in questo film.











6.KING KONG

Concludiamo con uno dei film più importanti per il genere del “Monster Movie”                 Nel 1932, Meria C.Cooper, progetta l’opera ispirato da una incontro con l'esploratore scientifico, W. Douglas Burden, il quale era recentemente tornato da una spedizione nell’Estremo Oriente, durante la quale era stato scoperto il più grande rettile vivente mai trovato, il drago di Komodo. L’idea fu quella di adattare la spedizione reale a una sceneggiatura, sostituendo il rettile con la figura di un enorme gorilla, appunto l’animale preferito da Cooper nell’infanzia.


Gli effetti speciali utilizzati furono rivoluzionari per l’epoca. Il movimento delle bestie venne reso tramite dei pupazzi animati con la tecnica dello stop motion. Fotografati un fotogramma per volta dal tecnico Willis O’Brien e la sua troupe. Per la figura di Kong vennero utilizzati quattro pupazzi differenti, costituiti da uno scheletro d’acciaio avvolto da lattice, gommapiuma e pelliccia di coniglio. Il pupazzo veniva cambiato in base all’ambientazione nella quale doveva essere fotografato, dimostrando alcune differenze tra le apparizioni del mostro che risulta alto 6 m nella giungla e 8 in cima all’Empire State Building. Vennero costruiti anche un busto della bestia e una sua gamba separati dal corpo in modo da poter girare dei dettagli più precisi di Kong, rendendo l’opera ancora più realistica.





I mostri sono delle creature che hanno da sempre intimorito e affascinato il pubblico del grande schermo, riuscendo a divertire e allo stesso tempo trattare argomenti profondi e importanti in maniera del tutto innovativa.        

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